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Mercoledì, 25 Novembre 2015 11:10

Le due anime del Sudan

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Un’anima islamica e un’anima cattolica. Due mondi così lontani, così difficili da far convivere. Due grandi religioni monoteiste che hanno spaccato il Sudan nella storia e provocato la secessione del Sud Sudan, a prevalenza cristiana. Oggi nel Sudan la religione islamica comprende il 97% della popolazione, mentre il rimanente 3% è vittima di violenze di ogni genere. Un paese ricco di contraddizioni e di fratture che, nel suo piccolo, rappresenta un'intero continente. Un esempio di queste spaccature è il caso recente di Meriam, la 27enne cristiana incinta che è stata condannata dalla giustizia sudanese per apostasia, ovvero per aver sposato un cristiano nonostante lei abbia un padre musulmano che ne fa direttamente una musulmana (tuttavia lei professa la fede cristiana). Secondo la Sharia il matrimonio con un cristiano è considerato al pari di un adulterio. Per fermare la condanna sono intervenute le ambasciate dei paesi occidentali e le ONG operanti in Sudan per i diritti civili e i diritti umani. La stessa Amnesty International è intervenuta, definendo “ripugnante” la condanna a morte e a cento frustate per adulterio, perpetrate su una donna incinta all’ottavo mese di gravidanza. In Sudan le persone vengono condannate per la religione che professano, viene condannata la libertà di cercare la propria felicità con un uomo di fede differente. Il Sudan ci ha mostrato la sua anima violenta ed estremista.

 

Guglielmo Cassiani Ingoni

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